“Dopo il warm up sapevo che se fossi partito forte, avrei potuto stare vicino a Lorenzo e giocarmi la vittoria.
In effetti, sono scattato bene, poi, però, mi si è un po’ “chiusa la vena”. All’inizio del secondo giro ho passato Dovizioso: non mi sembrava di essere particolarmente lungo. Pedrosa, però, era forse un po’ lento, fatto sta che me lo sono trovato davanti e l’ho toccato con il parafreno. Sono andato fuori, ho perso tempo e mi hanno superato in tanti; sono rientrato dietro a Bradl e quando l’ho superato, con una moto perfetta, ho cominciato a fare dei “55 (1’55”, ndr). Dentro al casco sorridevo, li vedevo davanti a me e sorridevo ancora di più perché sapevo di poter salire sul podio. Mi stavo divertendo, conscio che l’avversario più duro da battere sarebbe stato Marquez. Sono riuscito a passarlo e a conquistare un secondo posto, che non è come una vittoria, ma ci va molto vicino. Io nella seconda parte della gara do il meglio, perché sfrutto al massimo le gomme consumate: sinceramente, non potevo sognare un ritorno così positivo alla Yamaha, che voglio ringraziare perché mi ha dato un’altra possibilità. Adesso, però, bisogna migliorare in qualifica, partire in prima fila, riuscire a sfruttare meglio la M1 nel giro secco. Il livello è altissimo, bisogna progredire un passo alla volta. Tra me e Lorenzo c’è molta rivalità, ma anche tanto rispetto: è importante. Dopo l’ultima gara del 2012, ho continuato a ripetermi che l’obiettivo per il Qatar sarebbe stato tornare sul podio: è stata una grande gara”.