“Sono contento, ma non abbastanza: devo rivedere la gara due o tre volte prima di capire che ho vinto….
E’ stata dura, ho battagliato con tutti, ma sapevo che oggi poteva essere la mia giornata, perché Lorenzo, che in questo momento è il più forte, non era al 100% e, soprattutto, perché io mi sentivo bene sulla moto, sono sempre stato veloce in tutti i turni: prima del via mi sono detto: “devo provare a vincere.
“Sono partito bene, sono riuscito a passare velocemente Bradl e Crutchlow e alla fine del primo giro ero dietro alle due Honda, che erano quelle che avevano il passo migliore. Ero veloce, ho superato Marquez, ma ho impiegato un po’ di più a superare Pedrosa. Ho visto comunque che ero più forte di lui, sono andato al comando e ho pensato solamente a tenere il mio ritmo fino alla fine, sfruttando al massimo un paio di punto dove ero decisamente più veloce. Ho visto anche che Lorenzo non era lontano e mi sono detto: “non posso prendere paga anche questa volta da uno con la clavicola rotta”. Questo mi ha dato un’ulteriore motivazione, ho spinto ancora di più… (ride, NDA). Piano piano ho visto che il mio vantaggio aumentava, ho cominciato a crederci. Ma è stata durissima, perché io sono cresciuto con altri tipi di gare, dove, a tratti, potevi anche rilassarti, mentre adesso devi spingere dalla prima all’ultima curva sempre al 100%. Tutto ha funzionato bene: devo ringraziare la Yamaha, che mi ha dato un’altra possibilità, e la mia squadra. Tutti hanno continuato a crederci, a combattere, anche nei momenti più difficili. Ed è fantastico tornare a vincere ad Assen, un circuito con un sacco di storia e tra i più affascinanti, dove avevo conquistato la mia 100esima vittoria.
“Io di dubbi su me come pilota ne ho sempre tanti: ci ho pensato un sacco di volte se sarei ancora stato in grado di vincere, ho avuto anche paura di non poterci riuscire, ma non mi sono mai arreso. E’ stato un periodo molto problematico, non vincevo da quasi tre anni, ma da quando la Yamaha mi ha dato un’altra possibilità sono tornato a crederci, a pensare positivo. Ma fino alle gare precedenti non potevo mai attaccare in frenata, non ero a posto con la moto. Nei test di Barcellona ed Aragon abbiamo cambiato l’interno della forcella e adesso mi sento più a posto, mi sostiene di più in staccata e così ho cambiato mentalità: prima di qui partivo per i GP con la speranza di salire sul podio, ma da settimana scorsa ho pensato che bisogna venire alle gare per provarle a vincere. Abbiamo tardato un attimo, ma ci siamo arrivati”.
“Lorenzo adesso è il più forte: quando la moto va bene è veramente difficile da battere. Sapere che lui oggi non era al 100% è stata una bella motivazione per la vittoria. Ma l’aspetto molto positivo è che abbiamo fatto un passo in avanti, mi sono sentito meglio sulla moto, in frenata: è come se avessimo trovato il mio setting. Arrivare qui e avere la conferma di quanto avevamo visto ad Aragon, potere attaccare in frenata è stata una goduria. Quindi: sicuramente l’infortunio di Jorge mi ha aiutato, ma dietro c’è soprattutto un aspetto tecnico, perché, per esempio, se Jorge si fosse fatto male a Barcellona, io lì non avrei comunque vinto, perché ero troppo lontano con la messa a punto. Oggi, prima della gara, ero perfino rilassato: era un po’ che non mi succedeva…
“Considero questa vittoria come una delle più speciali della mia carriera, sicuramente una di quelle che ho voluto e aspettato di più. Ma deve essere un punto di partenza, non di arrivo.
“Ma il vero eroe della giornata è stato Lorenzo, ha fatto qualcosa che ha dell’incredibile: io, al suo posto, sarei andato a casa, per tornare al Sachsenring. Ha preso dei rischi, ma all’inizio ha guidato come sempre, conquistando punti importanti per il campionato. Ha dimostrato a tutti cosa può fare, tanto di cappello”.
Assen Sabato, 1st.